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Villaggio Neolitico

I lavori riguardanti il Villaggio Neolitico di Murgia Timone sono individuati nella sezione Preistoria del progetto Parco della storia dell’uomo appaltato da Invitalia, la cui documentazione pubblica si trova ai seguenti link: progettazione - lavori

Dati e riferimenti normativi

Dati catastali: Comune F052 - foglio 74 - particella 79
Coordinate: 40.6719292,16.6326416 - Mappa

Per il Villaggio Neolitico di Murgia Timone esiste un Decreto Ministeriale con specifico vincolo di tutela:
MIBACT: Codice: 317162 - Data atto: 08-09-1967 - Rif. Art 4 L. 1089/1939 - Tipologia: Monumenti archeologici

Riportiamo di seguito integralmente la dichiarazione di interesse archeologico e il vincolo di tutela del Decreto Ministeriale che viene allegato con mappa e relazione di interesse archeologico firmata da Dinu Adamesteanu:

Art. 1 - Il complesso dei resti del villaggio neolitico trincerato di Murgia Timone è dichiarato di notevole interesse archeologico ai sensi della citata legge n. 1089/1939 e viene sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge stessa.

Art. 2 - Nei confronti dei terreni sopra descritti, per la parte adiacente ai resti archeologici ed entro i limiti di distanza indicati nell’unita planimetria, vengono dettate le seguenti prescrizioni: divieto di eseguire lavori di scavo di una profondità maggiore di cm. 10; divieto di elevare costruzioni di qualsiasi genere e tipo anche di carattere provvisorio; divieto di mettere a dimora alberi di alto fusto.
In tutta l’area del Villaggio Neolitico di Murgia Timone insistono le seguenti normative nazionali, regionali ed internazionali:
  • D.Lgs 42/2004 articoli 10 e 142 lettere F e M
  • Legge 771/1986
  • Legge 394/1991
  • Leggi Regione Basilicata 11/1990, 28/1994, 2/1998, 51/2000
  • Piano del Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano
  • Sito UNESCO World Heritage List - criteri III - IV - V

Per quanto attiene al Piano del Parco il Villaggio Neolitico si trova in Zona B - Riserva generale, con classificazione paesaggistica: eccezionale attinente agli aspetti naturalistici, geomorfologici ed archeologici.

Stato dei luoghi prima dei lavori

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Il Villaggio Neolitico di Murgia Timone è un area compresa all’interno di un fossato (villaggio trincerato) che perimetra un un ellisse nella parte più ampia e un area circolare più piccola, attaccata o in testa alla prima, sviluppandosi in direzione Est-Ovest.

Il Villaggio Neolitico di Murgia Timone fu scoperto da Domenico Ridola alla fine dell’800 seguedo il percorso marcato da una differente vegetazione rispetto al resto dell’area. In seguito sono stati effetuati scavi dal Ridola, Rellini e nel 1967 da Lo Porto.
Si tratta di saggi su tratti della trincea perimetrale. Il villaggio è caratterizzato inoltre dalla presenza di diversi monumenti, al momento ritenuti tombe, tra cui il più noto e identitario per Matera è la cosiddetta tomba a doppio cerchio.

Il valore di questo Villaggio viene riconosciuto ufficialmente con Decreto Ministeriale di notevole interesse archeologico l’8 Settembre 1967. Come indicato nella relazione firmata da Dinu Amadesteanu che correda il Decreto, il Villaggio Neolitico di Murgia Timone è uno dei pochi, se non l’unico monumento di questo genere, a poter fornire buoni risultati per la conoscenza del Neolitico attraverso studi scientifici. Tutto questo si mantiene immutato fino all’avvento dei lavori appaltati da Invitalia.
Gli scavi effettuati in una piccola porzione del Villaggio previsti dall’appalto di Invitalia hanno confermato il fatto che il sito è archeologicamente attivo nell’unico comunicato pubblicato a questo proposito.

Fino all’inizio dei lavori Invitalia (Giugno 2020) il sito era sgombro da qualsiasi ostacolo visivo per cui il visitatore aveva il privilegio di trovarsi all’interno di una vera area archeologica con il paesaggio risultante dall’originario contesto, le evidenze di scavo e le rimanenti parti evolutesi naturalmente fino ai nostri giorni.

I percorsi per accedere e muoversi all’interno del Villaggio Neolitico sono sempre stati totalemente liberi da ostacoli e accessibili a chiunque senza limiti di età ed anche ai disabili.

Di seguito documenti e immagini che attestano lo stato del bene culturale e del contesto dei luoghi prima dei lavori.
  • Villaggio Neolitico Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico di Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico di Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico di Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico di Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico Murgia Timone
  • Villaggio Neolitico Murgia Timone

Considerazioni sui lavori

A fronte dei lavori realizzati è necessario compredere in primo luogo in quale modo sia stato possibile superare il vincolo archeologico del D.M. 8.9.1967. La chiarezza delle motivazioni indicate e dei conseguenti divieti non lascia spazi a interpretazioni di alcun tipo, è semplicemnte inequivocabile. Nel Villaggio Neolitico di Murgia Timone non è possibile elevare costruzioni e manufatti di alcun genere neanche provvisori.

A questo si aggiunge il divieto di eseguire lavori edili di alcun tipo, tranne gli scavi archeologici, per via del valore eccezionale del luogo individuato nelle norme paesaggistiche del Piano del Parco della Murgia Materana.

I lavori effettuati hanno modificato radicalmente l’area monumentale sovrapponendo a tutta l’area del Villaggio un percorso turistico che lo attraversa costituito da una massicciata di breccia a cui è stata sovrapposta una passerella in metallo ricoperta da fasce in legno. Si noti il fatto che è stato approvato e realizzato un progetto che sovrappone una massicciata la cui forma è lineare e spezzata in un luogo in cui tutto è ellittico o circolare.

In un luogo di altissimo valore archeologico ove ogni pietra ha una storia, un significato, un valore universalmente riconosciuto, oltre che area ambientale protetta, sono stati effettuati movimenti con mezzi di cantiere per disseminare 147,32 metri cubi di ghiaia (stabilizzato) come indicato nel computo metrico dei lavori, materiale alieno al Parco.
Oltre al nuovo tratto scavato della trincea, vi sono diversi punti dove il terreno è stato rimosso (forse altri saggi di scavo) terreno che poi è stato utilizzato per nascondere nascondere il fondo di ghiaia e la struttura metallica che regge il tavolato, anche con sopraelevazioni di circa un metro per le cosiddette "passerelle flessibili".

I lavori restituiscono un luogo irriconoscibile rispetto alla sua natura storica e contestuale, e soprattutto rispetto alla funzione testimoniale, culturale ed educativa che il luogo scoperto dal Ridola alla fine dell’800 e pervenuto a noi fino ad oggi ha sempre rivestito in modo identitario per Matera, luogo inserito dal 2007 con tutta l’area di Murgia Timone nel Patrimonio Mondiale UNESCO.

Il risultato è che il Villaggio Neolitico così come finora è stato studiato, visitato, conosciuto, mostrato a tutto il mondo su documenti, libri, articoli e riviste, programmi audiovisivi e cinematografici, non c’è più, coperto dal percorso turistico realizzato.

Il Villaggio Neolitico di Murgia Timone infatti si sviluppa sulla superficie e nei tratti di trincea ad un livello inferiore all’attuale piano di calpestio, per cui con la sovrapposizione del percorso turistico, da qualsiasi punto lo si osservi il Villaggio Neolitico di Murgia Timone non esiste più, esso è stato completamente stravolto dai lavori anche da una visione dall’alto.

I visitatori potranno semplicemente muoversi lungo un percorso turistico realizzato con materiali totalmente estranei al Parco.

Fino a quando il Villaggio è rimasto integro prima dei lavori, i visitatori potevano muoversi in un area unica al mondo con sentieri visibili e discreti, completamente integrati al luogo, perfettamente percorribili e privi di qualsiasi ostacolo.

Sulla necessità di un tale tipo di intervento giova ricordare che:
1. la relazione archeologica allegata al progetto conferma in toto i contenuti del vincolo archeologico
2. gli scavi effettuati confermano il fatto che il sito è archeologicamente attivo
3. nella relazione sull’evoluzione temporale del sito tramite immagini satellitari si evince che lo stesso è rimasto inalterato nel tempo anche dopo l’eccezionale afflusso turistico dovuto a Matera 2019.

Va infine considerato che i percorsi realizzati si introducono in un luogo in cui non è mai stato pianificato nè regolamentato nulla per quanto riguarda le visite turistiche da parte dell’Ente gestore.

Immagini dei lavori e della trasformazione dei luoghi

Di seguito le immagini con l’evoluzione dei lavori realizzati e la trasformazione dei luoghi.
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori - immagine pubblicata su Facebook
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
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  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
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  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
  • Villaggio Neolitico lavori
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