I lavori riguardanti la chiesa rupestre di Sant’Agnese su Murgia Timone sono individuati nella sezione Civiltà Rupestre del progetto Parco della storia dell’uomo appaltato da Invitalia, la cui documentazione pubblica si trova al link:
progettazione -
lavori.
Dati e riferimenti normativi
Dati catastali: Comune F052 - foglio 74 - particella 27
Coordinate: 40.663451, 16.615479 -
Mappa
Per la cripta di Sant’Agnese esiste un vincolo specifico:
MIBACT:
Codice: 180593 - Data atto: 08-04-1968 - Rif. Art 4 L. 1089/1939 - Tipologia: Architettura
SABAP Basilicata:
MATERA - Asceterio e cripta di S. Agnese
Il Decreto con relativa planimetria e relazione non è presente su nessuno dei due siti afferenti al Ministero.
In tutta l’area descritta insistono le seguenti normative nazionali, regionali ed internazionali:
- D.Lgs 42/2004 articoli 10 e 142 lettere F e M
- Legge 771/1986
- Legge 394/1991
- Leggi Regione Basilicata 11/1990, 28/1994, 2/1998, 51/2000
- Piano del Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano
- Sito UNESCO World Heritage List - criteri III - IV - V
Per quanto attiene al Piano del Parco la chiesa rupestri di Sant’Agnese si trova nella parte apicale della sezione di forra della Gravina quindi nella Zona A - Riserva integrale, con classificazione paesaggistica: eccezionale/elevato attinente agli aspetti naturalistici, geomorfologici ed antropici.
Stato dei luoghi prima dei lavori
La chiesa rupestre di Sant’Agnese è ricavata in un unico ambiente scavato nella roccia. Si presenta come vano rettangolare con nicchie laterali e un altare cubico in pietra dipinto che separa l’ambiente del presbiterio che si conclude con una nicchia absidale anch’essa avente dipinti murali.
E’ la tipica chiesa rupestre la cui realizzazione viene ricavata all’interno di un complesso rupestre precedente, in questo caso preistorico, costituito dal sistema insediativo in grotte di Murgia Timone. Si trova infatti al centro di un spazio rupestre semicircolare con un sua piccola area superficiale esterna antistante e un sistema di raccolta delle acque dedicato con cisterna. La chiesa era tra quelle oggetto d’indagine per la datazione dei dipinti nel progetto scientifico proposto da Codice 21.
Particolarmente importante ai fini dello studio sul patrimonio rupestre il pianoro superiore della chiesa, ricco di strutture scavate, coppelle e segni distintivi incisi sul banco calcarenitico.
Nelle immagini si vedono perfettamente anche i percorsi del piano sommitale e quelli presenti nell’area antistante la chiesa che ne permettevano la visita, percorsi visibili, privi di ostacoli e perfettamente percorribili. La discesa originaria era ricavata nella roccia parte dell’originario percorso rupestre, corredato da un passamano in metallo fatto apposta per agevolare il movimento.
Di seguito le immagini che attestano lo stato del bene culturale e del contesto dei luoghi prima dei lavori.
Per confronto si può consultare la
pagina del vincolo sulla cripta della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.